La realizzazione di aree verdi urbane non ha a che fare solo con l’estetica, né si limita a luoghi in cui rilassarsi per uscire del frenetico ritmo quotidiano; è una vera e propria necessità legata al benessere, per riconnettersi con la natura. L’’umanità è sempre più concentrata nei centri urbani, e non sembra che il trend sia destinato a invertirsi. Secondo le stime, infatti, entro il 2030 il 60 per cento della popolazione mondiale abiterà in città, percentuale che dovrebbe salire al 75 per cento entro il 2050.
La gestione e manutenzione aree verdi Milano quindi è un settore in continuo sviluppo. In Italia, la dotazione di verde pubblico in città è di poco più di 30 metri quadri per abitanti. E’ vero che nelle regioni del Nord Italia molte delle grandi agglomerati urbani superano il dato medio nazionale; ma non per questo si può sottovalutare il fatto che in molte altre città rapporto crolla vertiginosamente, fino a scendere sotto i 10 metri quadri per abitante.
Ma la quantità non può mai prescindere dalla qualità. Non si tratta solo di calcolare quanto spazio di prato o quanti alberi ognuno di noi possa sfruttare: bisogna anche vedere come viene gestito, insomma che tipo di verde viene offerto ai cittadini. Parchi, giardini e aiuole devono rispondere a criteri di estetica, sicurezza e fruibilità, ricordando sempre l’importanza degli alberi nella lotta all’inquinamento, al concentramento di calore e al cambiamento climatico.
Realizzazione: ecco come va organizzato il verde pubblico
Insomma, quando si parla di verde in città non è sufficiente ritagliare un rettangolo fra gli isolati piantando qualche albero e qualche siepe. In base agli spazi a disposizione, gli edifici della zona, il target di cittadini, i servizi esistenti, bisogna valutare la realizzazione dello spazio verde maggiormente fruibile.
Naturalmente, tenendo conto della fascia climatica in cui ha sede, quindi sapendo quali tipi di piante possono meglio adattarsi all’ecosistema. Il tutto, con un occhio all’estetica. La sensazione di immergersi nella bellezza non è solo un pensiero teorico, ma ha la capacità di aumentare le endorfine e ridurre lo stress.
Sulla base della realizzazione, quindi, viene poi fatto un censimento che raggruppa le aree verdi in base alla funzione
Giardini
Sono classificati come verde attrezzato, perché dotati per esempio di giochi per bambini, panchine, piste ciclabili, campi sportivi, aree cani.
Parchi
I parchi urbani hanno solitamente un interesse storico o artistico; molto spesso sono all’interno del perimetro di ville antiche. In questo caso, sesso sono classificati anche come verde storico.
Aree verdi
Non sempre hanno una destinazione d’uso ben precisa, come le aree di arredo urbano; fra queste le rotonde e le aiuole spartitraffico, ma anche le zone alberate, o le aiuole lungo le strade. Esistono poi aree definite speciali, con modalità di fruizione ed utilizzo precisi: orti botanici, vivai, giardini scolastici e altro.
La gestione del verde in ambito pubblico
Sono due le esigenze da conciliare, quando si parla di gestione di aree verdi pubbliche: da una parte garantire la qualità dell’ambiente stesso e dei servizi a disposizione dei cittadini; dall’altra, rispettare il budget previsto per gestione e manutenzione aree verdi Milano.
Sempre più spesso, gli Enti pubblici si affidano a quella che viene chiamata gestione differenziata, che permette di organizzare la manutenzione ordinaria in base a una frequenza diversa degli interventi. Questo permette di mettere a calendario tutta l’attività durante l’anno, sapendo chi se ne deve occupare e in che tempi.
La gestione del verde pubblico è ovviamente demandata all’autorità territoriale, quasi sempre i Comuni di pertinenza.
La gestione delle aree verdi non riguarda solo la pulizia o il mantenimento della vegetazione, atti che rientrano nella manutenzione. Chi se ne occupa ha in carico anche la progettazione, ovvero l’aggiunta di piante e fiori, l’allestimento di aiuole, magari nelle rotonde stradali, o il miglioramento dell’aspetto di strade e piazze. E’ una elaborazione che deve sempre tenere conto di diversi aspetti; non solo l’estetica, ma anche la sicurezza dei pedoni e la libertà della circolazione delle auto. Alberi e siepi non devono mai essere di intralcio al passaggio, né limitare la visibilità; ecco perché i disegni devono sempre tenere conto delle normativa in ambito urbanistico.
La manutenzione
Come in qualsiasi altro campo, la manutenzione si divide in ordinaria e straordinaria. Quest’ultima si rende necessaria soprattutto a seguito di eventi climatici imprevisti e violenti, come piogge torrenziali o nubifragi; ma anche incidenti stradali, smottamenti o nuove costruzioni.
Anche la manutenzione, come la gestione, è compito dell’Ente pubblico sul cui territorio è installata l’area verde; nel caso dei centri urbani, quindi, è responsabile il Comune (una eccezione possono essere le aree sottoposte a vincolo di tutela da parte dei Beni Culturali, che dipendono quindi da questo Ministero). I Comuni possono agire in proprio, spesso con società compartecipate nate proprio con questo scopo; oppure affidare l’incarico tramite gara di appalto pubblica a società terze.
Naturalmente, parchi, giardini e aree verdi richiedono una manutenzione diversa in base all’attrezzatura, alla destinazione d’uso, all’area geografica in cui si trovano e alla vegetazione che contengono.
Però c’è una serie di linee guida che valgono come principi generali. Per esempio, la riduzione drastica dell’uso di fitofarmaci, l’attenzione per il risparmio idrico, e l’utilizzo di macchinari il più possibile silenziosi per contrastare uno dei tipi di inquinamento presenti nelle città, quello acustico.
Gli interventi principali
Tutti elementi di cui tenere conto quando si affrontano gli interventi principali di manutenzione. Per esempio il taglio del prato, che nei mesi primaverili ed estivi deve essere effettuato anche più volte. L’attenzione dovrebbe essere quella di utilizzare rasaerba con motore endotermico, che assicurano un minor impatto ambientale, oltre a diminuire l’intensità del rumore.
Anche il ricordo, ogni volta che è possibile, a macchinari e strumenti elettrici, invece che alimentati a carburante, sono un modo per una manutenzione sempre più sostenibile.
Finita la rasatura, negli altri mesi si provvede alla raccolta delle foglie, che possono essere pericolose: possono intasare le fognature, o causare cadute ai passanti. Per questo lavoro si utilizza prima un soffiatore, per creare il cumulo, poi un aspiratore. Le macchine dovrebbero avere le caratteristiche sopra menzionate.