Quando c’è da prendere una decisione comune fra condomini, le cose non sempre sono semplici. A meno di emergenze obiettive, come per esempio nel caso si debba procedere a un abbattimento alberi Milano per questioni di sicurezza. Se l’albero è malato o pericolante, è possibile che siano anche le autorità pubbliche a segnalarlo.
Diversa la situazione se invece l’abbattimento alberi condominiali è richiesto per questioni di spazio, magari per far posto a dei posti auto o a un locale per la raccolta differenziata, oppure per riallestire il giardino. In questo caso come si deve procedere? Ecco cosa dice la normativa in merito all’abbattimento alberi condominiali.
Chi ha la proprietà degli alberi
Se gli alberi sono nel giardino condominiale, si dà per scontato che appartengano al condominio, ovvero all’insieme dei condomini. E’ quindi l’assemblea che deve prendere le decisioni.
Questo è vero nella stragrande maggioranza dei casi, ma come sempre ogni regola ha le proprie eccezioni. In questo caso possono essercene due, che riguardano la proprietà dell’albero:
- può non essere di proprietà del condominio per una precisa diversa del titolo, presente dell’atto d’acquisto oppure all’interno del regolamento condominiale;
- uno o più alberi possono essere stati piantati su spazi comuni da un singolo condomino.
In questo caso l’albero è di proprietà del singolo, a patto che abbia preventivamente avuto concessione per la piantumazione. E’ lui che deve provvedere alle spese e alla manutenzione, e anche all’eventuale abbattimento.
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Chi decide in merito all’abbattimento
Stabilito quindi che la pianta è di proprietà condominiale, la normativa abbattimento alberi alto fusto richiede che la decisione sia presa all’unanimità; questo perché, in base al codice civile, l’atto è considerato come innovazione e quindi serve la totale adesione alla proposta da parte dell’assemblea condominiale.
La giurisprudenza però ha approfondito l’argomento negli ultimi, specificando meglio la situazione applicando la normativa in modo rigido solo per quanto riguarda gli alberi ad alto fusto o quelli di particolare pregio.
Per quanto riguarda le potature invece, queste sono considerate innovazioni ammissibili, all’interno delle azioni di riordino del giardino; per la loro approvazione bastano i due terzi dei millesimi.
Abbattimento urgente per pericolo di caduta
E’ evidente che la situazione cambia qualora si tratti di un abbattimento alberi alto fusto per motivi di sicurezza. A seguito di un evento climatico avverso, come una tempesta di vento o un temporale torrenziale, è possibile che gli alberi siano danneggiati in modo tale da risultare poco stabili. Una pianta pericolante deve essere abbattuta da personale esperto, o il rischio è che crolli improvvisamente recando danni a persone e cose.
In questo caso, l’operazione di abbattimento ricopre carattere di urgenza; può essere molto difficoltoso riuscire a convocare l’assemblea in temi stretti per prendere una decisione unanime. Per questo, la situazione di emergenza attribuisce all’amministratore stesso il potere di procedere con decisione autonoma, provvedendo a dare disposizioni per l’abbattimento alberi condominiali e riferendolo all’assemblea nella prima seduta disponibile.
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Cosa fare per gli alberi di proprietà di singoli condomini
Come accennato in precedenza, una pianta può essere di proprietà di un singolo condomino. In questo caso, la decisione all’abbattimento spetta a lui, anche in caso di instabilità dell’albero. Gli altri condomini possono intervenire solo agendo per le vie legali, qualora il proprietario faccia opposizione all’abbattimento.
Devono presentare una denuncia per danno temuto, facendo ricorso presso il tribunale di competenza territoriale del condominio. L’atto richiede obbligatoriamente il tramite di un avvocato; sarà poi il giudice a valutare le circostanze, fino ad indicare modalità e tempistiche dell’eventuale abbattimento.
E’ quindi una strada che richiede dei tempi e dei costi; sempre meglio quindi riuscire ad arrivare a un dialogo.
Abbattimento vincolato a regolamento edilizio
Ad eccezione delle situazioni a carattere di urgenza descritte prima, l’abbattimento alberi condominiali è sempre soggetto alla normativa comunale sul regolamento edilizio; questo vale anche se si trova all’interno di un’area privata di proprietà condominiale.
Le norme comunali, che cambiano ovviamente in ogni territorio, possono prevedere il divieto di abbattere particolari tipologie di piante, per esempio perché sono di una specie protetta; oppure per motivi di pregio storico o ancora qualora siano inseriti in contesti architettonici particolari.
Per questo prima di dare il via libera ai lavori di abbattimento, anche una volta ottenuta l’unanimità dei voti condominiali, è necessario ottenere l’autorizzazione del Comune; questa va richiesta compilando e presentando l’apposita modulistica. Rivolgetevi direttamente agli uffici comunali competenti del Comune di pertinenza, perché ogni Ente potrebbe richiedere informazioni specifiche.
A quel punto, il Comune può procedere a sopralluoghi e perizie, inviando un proprio tecnico agronomo, ed eventualmente chiedendo poi ulteriori motivazioni in merito alla decisione dell’assemblea condominiale. Se invece, passato il tempo previsto dalla normativa – solitamente indicato in 30 giorni – dagli uffici comunali non arriva alcuna notifica, è possibile procedere al taglio sulla base del silenzio / assenso.
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Le possibili sanzioni penali per abbattimento alberi
C’è una motivazione, ovviamente, per cui il Comune si interessa dell’abbattimento alberi Milano anche su suolo privato: sradicando una pianta si influisce sull’intero vegetazione comunale. Non agite mai quindi di vostra iniziativa, ma assicuratevi di conoscere, e rispettare, la normativa vigente in materia. La procedura va seguita sia per gli alberi sani che per quelli malati o rinsecchiti (resta sempre valida, però, la situazione di emergenza che abbiamo già illustrato).
Diversamente, il rischio è quello di andare incontro a sanzioni penali per abbattimento alberi. Naturalmente, abbattere una pianta su suolo privato, come può essere un giardino condominiale, ha conseguenza diverse rispetto a tagliarne una su suolo pubblico.
Nel primo caso infatti, si va incontro a una sanzione amministrativa a carattere pecuniario; più banalmente, si rischia di dover pagare una multa.
Chi invece si rende responsabile dell’abbattimento di alberi di suolo pubblico, compie un vero reato, previsto all’interno del codice penale, e rischia una denuncia per danneggiamento aggravato. La pena prevista è la reclusione da 6 mesi a 3 anni. A questo può aggiungersi il danno erariale, ovvero una somma con cui è necessario risarcire lo Stato per il danno commesso.